Allo stand calabrese manca tutto: dalla nduja al bergamotto, dal caciocavallo silano alla liquerizia

Lo stand expo della Calabria? Un vero e proprio flop dove manca praticamente tutto: nessuno spazio per le tipicità del territorio, fatta eccezione per le cipolle di Tropea. A denunciarlo è Demetrio Giordano, esponente del Pri, secondo cui la “piazzetta” calabrese doveva prevedere tre aree: Calabria living con l’area relax; le vie di Calabria con i portali tematici-interattivi e il giardino delle Esperidi, una sintesi di coltivazioni autoctone calabresi in cui spicca il bergamotto.
“Le informazioni dovevano essere disponibili in più versioni: italiano, inglese, giapponese e dialetto calabrese. Prevista inoltre una copia dei Bronzi – spiega Giordano – a grandezza naturale in resina trasparente, piazzata nella zona living. In realtà, all’inaugurazione ci siamo trovati una pensilina di autobus con quattro piantine, un secchio di cipolle e una ragazza con accento milanese che accenna alla patata silana. Dov’è il bergamotto? la liquirizia? Il caciocavallo silano e il pecorino crotonese? la nduja di Spilinga e tutti gli altri prodotti alimentari? Nemmeno una foto dei Bronzi!”. Per Giordano a questo punto era meglio portarli, cosa che ovviamente ci vede in totale disaccordo. Condividiamo invece le sue domande senza risposta: “Chi si è occupato o si sta occupando dell’organizzazione dello stand? Chi è il direttore artistico? Quanto è stato stanziato per lo stand? Chi ha selezionato i prodotti da portare all’EXPO? Un’altra occasione mancata per metterci in mostra, per mettere in mostra una regione che potrebbe tranquillamente vivere di solo turismo – conclude – l’ennesimo orribile messaggio di pressapochismo e di esposizione del non voler fare nulla per migliorarsi”.

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