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Scanzi si indigna per la fila a Napoli fuori all’R-Store. Ma è uno scatto vecchio, quando si era in zona gialla

Andrea Scanzi si conferma giornalista dalle grandi inchieste a colpi di mouse e copia incolla, che ha nel populismo e nel qualunquismo la sua cifra stilistica. Questa mattina ha pubblicato un collage di foto con tanto di scritta indignata: “La fila per l’iPhone 12 a Napoli (regione rossa…) dentro una pandemia. Non abbiamo speranze”. Nell’immagine gente in fila, con la mascherina, fuori all’R-Store di via Scarlatti. Sopra l’immagine, come se non bastasse la didascalia di Scanzi, la scritta: “Spiegatemi come si può verificare tutto ciò per un i-phone 12 per un costo di 1200 euro. Questo avviene a Napoli e magari poi chiedono i sussidi di stato”.
Come buon giornalismo vorrebbe, prima di pubblicare uno screenshot dove si afferma con tanta sicumera che la foto è scattata in zona rossa, si dovrebbe verificare almeno la data di pubblicazione delle foto.
Le foto pubblicate da Scanzi infatti sono del 13 novembre, pubblicate da Marco De Simone: il 13 novembre è stato il giorno di uscita di un nuovo modello di iphone. In quel giorno Napoli era ancora in zona gialla. Andrebbe forse ricordato a Scanzi anzitutto che tali scene si vedono in tutta Italia e che nessuno dei soggetti fotografati ha commesso alcuna violazione… anzi… probabilmente il rispetto delle norme per il distanziamento e del numero massimo di clienti in un negozio ha portato a questa fila.
Il fatto poi che in questi giorni non ci sia nessuna fila fuori l’R-Store ce lo hanno confermato gli stessi responsabili dello spazio, interpellati telefonicamente: “Si, le foto sono state scattate il 13, giorno dell’uscita dell’ultimo modello di I-Phone, che genera sempre curiosità e file, e non certo solo a Napoli. Precisiamo inoltre che la maggior parte di coloro che si mettono in fila, dato che gli ingressi sono da tempo contingentati, lo fanno anche per ottenere assistenza sui loro dispositivi. E inoltre, aggiungiamo, non tutti lo comprano. Molti si mettono in fila per vederlo e conoscere le novità, ma non per acquistarlo. Confermiamo dunque che le foto risalgono al giorno 13 quando Napoli era ancora, con tutta la Campania, zona gialla”.
Bravo Scanzi, fulgido esempio di giornalismo clicckettaro. Peccato che ti è andata male, stavolta.

Giornalista professionista. Ha iniziato la sua carriera a 20 anni, a Napoli, dove si è occupata di cultura e spettacoli per il Giornale di Napoli e il Tempo per poi emigrare a Roma, dove ha vissuto per quasi due decenni, lavorando nella carta stampata, in tv e sul web, con editori di tutte le aree politiche (da Mediaset alla web-tv di area pd, Sherpa-Tv). Negli ultimi anni capitolini ha ricoperto ruoli di capo ufficio stampa in diverse istituzioni (ministeri e parlamento). Ma nel 2014 è tornata a Napoli definitivamente: qui ha fondato l’associazione Identità Insorgenti con un gruppo di amici e colleghi storici, che editano questo giornale, per offrire un’altra narrazione del Sud.