Le “mummarelle” e la tomba di Caracciolo: la gallery di Santa Maria della Catena
La chiesa della Catena, a santa Lucia, venne fondata nel 1576 dagli abitanti del Quartiere.
La leggenda della Catena è di origine palermitana
Il titolo, della catena, ha un’antica origine siciliana. La tradizione rcconta che nel 1390 a Palermo tre innocenti, condannati erroneamente a morte, videro rimandata l’esecuzione della pena a causa di una pioggia battente. Le catene che li imprigionavano nella chiesa di Santa Maria del Porto furono spezzate da un intervento miracoloso della Vergine.
La Chiesa assunse perciò la nuova intitolazione della Catena.
Da Passero a Barrile: tutti gli interventi sull’edificio nel corso dei secoli
Tornando all’edificio napoletano, la struttura cinquecentesca venne rifatta nel XVIII secolo su disegno dell’architetto Carmelo Passero. La decorazione interna a stucco per la cupola venne affidata alle soglie del settecento a Gabriele Barrile che la realizzò con la partecipazione degli ingegneri Cristoforo Schor e Andrea Canale.
La tomba di Caracciolo
Nella chiesa venne sepolto nel 1882 l’ammiraglio Francesco Caracciolo, impiccato nel 1799 per ordine di Orazio Nelson.
La festa della Catena
Al culto del tempio è legata la festa popolare della Catena, durante la quale veniva incendiata sulla spiaggia una barca, attorno alla quale venivano organizzati canti e balli.
La collezione di mummarelle
La chiesa custodisce anche una collezione di mummarelle, i contenitori che servivano agli acquaioli di un tempo per vendere l’acqua suffregna del confinante Chiatamone.
La gallery è di Sergio Valentino