Buio senza fine: Napoli sconfitto 2-1 in casa del Genoa

Laddove non arrivano i limiti del Napoli, ci pensano la mala sorte e un paio di errori marchiani a tranciare la strada degli Azzurri.
A “Marassi”, in casa del Genoa, la squadra di Gattuso cede 2-1, nonostante una prestazione globalmente positiva e senz’altro migliore rispetto alle ultime, recenti uscite.
Quindici minuti di blackout
Complice anche l’assenza per Covid di Koulibaly, Gattuso accantona l’esperimento della difesa a tre e torna al 4-3-3. In attacco c’è Petagna, riposa invece capitan Insigne, sostituito da Politano, con Lozano dirottato a sinistra.
I primi minuti di gioco sono tutti di marca partenopea. Dopo appena cinque giri di lancette, Zielinski e Di Lorenzo hanno già scaldato i guantoni di Perin.
Il Napoli mette le mani sull’incontro, schiaccia il Genoa ma finisce poi col farsi del male da solo. All’11° Maksimovic sbaglia l’appoggio su Demme e innesca l’improvvisa verticalizzazione dei padroni di casa, con Badelj che libera Pandev davanti a Ospina per il più classico dei gol dell’ex.
Due minuti dopo, gli Azzurri potrebbero già pareggiare, ma Perin alza la saracinesca su di un bel tentativo di Lozano.
La serata no del Napoli si confeziona del tutto poco prima della mezz’ora, con una palla contesa al limite dell’area partenopea che si trasforma in un comodo assist di Zajc ancora per Pandev. Il nordmacedone si conferma freddo e letale, regalando al suo Genoa il doppio vantaggio.
Prima dell’intervallo la gara potrebbe nuovamente riaprirsi, ma la traversa ferma un terzo tempo di Petagna su punizione dalla sinistra di Mario Rui.
Il Napoli reagisce, ma non basta
Pur sotto di due reti, il Napoli non esce dalla partita. Gattuso ridisegna la squadra inserendo Insigne e Osimhen per Zielinski e Petagna.
Il predominio tecnico azzurro produce un forcing importante. Le occasioni arrivano, ma la mira fa cilecca.
Osimhen spreca su buon assist di Di Lorenzo, Politano sfiora il palo lungo con un sinistro a giro da fuori area. Insigne colpisce il legno con un bel tiro al volo di destro dall’interno dell’area di rigore, Demme trova uno straordinario Perin sulla sua strada.
Quando gli sforzi sembrano inutili, ancora Politano – tra i più generosi in campo – riapre la partita, finalizzando al termine di una rocambolesca azione d’attacco.
Il disperato assalto finale del Napoli produce ancora una buona chance per Elmas, oltre a un discutibile contatto in area di rigore tra Mario Rui e Scamacca su cui l’arbitro sorvola e la VAR tace.
Ma non c’è più tempo.
Nubi e morale a terra
Il Napoli fatica a mettersi alle spalle il suo periodo buio. Stasera, dopo tante prestazioni ad handicap, la squadra era tornata a esprimersi su standard consoni alla qualità di cui dispone.
Il calcio, però, non perdona. Soprattutto a certi livelli. La lezione, quest’anno, è già stata fin troppo chiara e approfondita.
Antonio Guarino
Laureato in Economia, in esilio a Milano. Classe 1990, venuto al mondo diciassette giorni prima del secondo Scudetto del Napoli. Tifoso appassionato e passionale degli Azzurri da quando a 5 anni, allettato per la varicella, mio padre e mia madre ben pensarono di farmi trascorrere quella convalescenza in compagnia delle videocassette di Maradona raccontate da Salvatore Biazzo, Luigi Necco e Italo Kuhne. Nella grande famiglia di Identità Insorgenti dal 2015, per cui scrivo e racconto le emozioni a tutto tondo del mondo calcistico partenopeo.