IL COMUNE
Avviato l’iter per l’intitolazione: il San Paolo sarà lo Stadio Diego Armando Maradona

Si chiamerà Stadio Diego Armando Maradona. Non comunale – bocciato da napoletani e tifoserie – nè popolare. Semplicemente Stadio Diego Armando Maradona. Questa la decisione scaturita dopo due ore di dibattito in commissione giovani, presieduta da Laura Bismuto, alla presenza dell’assessore alla Toponomastica Alessandra Clemente, dell’Assessore allo Sport Ciro Borriello, del Dirigente Servizio Statistica U.O. Toponomastica Luigi Loffredo e del Dirigente U.O. Organizzazione eventi di rilievo nazionale ed internazionale Gerarda Vaccaro.
Statue, piazze titolate a Maradona, campetti, musei… molte le chiacchiere sulle future iniziative in commissione. Ma di base si è deciso che lo stadio avrà un nome secco, come i napoletani vogliono, senza “timbri” del comune o altro. Venerdì è già convocata la commissione toponomastica e ci sarà subito dopo la delibera di Giunta. Poi l’ultima parola spetterà al prefetto.
L’idea è nata dai tifosi stessi che hanno inoltrato al comune questa proposta:
PREMESSO CHE
Diego Armando Maradona è stata una figura unica per quello che ha rappresentato per il mondo del calcio in generale e per la squadra e la città di Napoli.
CONSIDERATO CHE
Napoli e una città che vive di calcio, in tanti sono cresciuti a pane e pallone. E in tanti hanno sempre dovuto masticare e ingoiare Bocconi amari, frutto di una storia lunga ma mai gloriosa. Napoli ha sempre subito, quasi sempre perso. In campo e fuori, spesso vittima di abusi e soprusi.
E poi arriva Diego…che ci prende per mano e ci guida, ci apre gli occhi e ci fa rendere conto che quel mondo fatto di ricchi e potenti può essere sconfitto con la gioia e col sorriso. Con la passione e con il calore…
Ed e per questo che È doveroso dedicargli quello che è stato il suo tempio.
Ed e doveroso farlo nei termini e nei modi a lui più cari.
TENUTO CONTO CHE
Diego e sempre stato uomo del popolo. E Napoli e del popolo. E per questo che la sua figura è sempre stata un tutt uno con la nostra città. Ed e per questo che lo stadio deve rappresentare la sua essenza. Un essenza popolare, focosa e passionale. Fatta di amore e passione viscerale!
CHIEDIAMO QUINDI
Il cambio denominazione da stadio San Paolo a stadio Diego Armando Maradona,
che non dovrà essere un teatro lirico riservato alla borghesia, ma un luogo di aggregazione e passione popolare
“Dopo la sofferenza tutta la città ha rappresentato la necessità di indivudiare uno spazio e un luogo per tenere vivo il ricordo di questo grande campione. L’amministrazione non vuole mettere nessun cappello su questa iniziativa, perché Diego è patrimonio di Napoli – ha spiegato in apertura la Bismuto – Abbiamo solo colto questa proposta, perché spetta a noi procedere burocraticamente. Abbiamo buttato giù il documento per formalizzare la proposta che sarà analizzata dalla commissione toponomastica. C’è stato un acceso dibattito su come chiamarlo, se mettere dentro “stadio comunale” o meno. Oggi avere uno stadio di proprietà pubblica non è una cosa scontata. Ma le reazioni a questa idea non sono state positive e pare che il sentimento più forte sia quello di chiamarlo stadio Diego Armando Maradona. Si sta poi pensando di fare uno spazio nello stadio per fare un museo Maradona ma si cerca anche un altro spazio per promuovere questa iniziativa. Si sta anche pensando di titolare “piazzetta Maradona” come il popolo già la chiama, titolarla a lui così come la prossima fermata della metro Fuorigrotta. Poi c’è anche una proposta di fare una statua per Maradona in un luogo da individuare”.
Per la Clemente: “è bello poter parlare dello stadio che con le Universiadi è stato ristrutturato e restituito alla città. Per noi è un momento storico significativo e importante, in sinegia e connessione con comitati, associazioni e con la città. Come ha dimostrato il tener aperto lo stadio tutta la notte per illuminare il ricordo dei napoletani di Diego Armando Maradona. Porteremo la proposta di titolazione questa settimana in toponomastica. Ringraziamo il prefetto che a poche ore dalla morte di Maradona ha attivato la procedura per accelerare l’iter, coinvolgendo il Viminale immediatamente. Quando ci sarà la titolazione però non possiamo immaginare una cerimonia a porte chiuse: va coinvolta la città e il popolo di Napoli e i tifosi. Dobbiamo pensare di fare qualcosa perché passi un messaggio anche contro questo razzismo territoriale che ha riguardato la città perché Maradona è stato un rivoluzionario. E ci vorrà una festa di intitolazione fortemente popolare per questo passaggio di nome”.
Per Borriello: “Mai come questa volta la politica da risposte immediate al sentimento popolare, è un momento bello, emozionante e condiviso. Per noi titolare lo stadio a Maradona è il minimo per un campione che per tanti anni ha rappresentato la riscossa sociale della città non solo sportivo ma anche sociale. Anche lo spazio metro dedicato al museo Maradona è molto bello e ci deve vedere uniti e dobbiamo dare risposte immediate alla gente che chiede di ricordare una persona che ha lasciato veramente tantissimi ricordi. Non piace l’idea dello stadio comunale, dunque si chiamerà stadio Diego Armando Maradona, ma resterà sempre pubblico. Sulla statua possiamo nominare una commissione che deciderà quale sarà la statua più bella… si può fare veramente tanto”.
Si è parlato anche del recupero del Centro Paradiso o della titolazione di alcuni campi di calcio periferici. Nel primo caso è in atto una procedura fallimentare che rende difficile ogni mossa. Nel secondo spetterebbe alla municipalità.
Ad ogni modo questi i contenuti del documento della commissione toponomastica che si riunirà venerdì:
“Napoli è stata una città fortunata perché negli anni 80 ha avuto la gioia e l’onore di ospitare un grande campione e un uomo che ha saputo incarnare il suo popolo diego armando maradona ha rappresentato per napoli il simbolo della speranza, diego è uno scugnizzo che ce l’ha fatta è un sogno impossibile che si realizza con le sue magie le sue vittorie con il suo talento ha fatto sognare una città intera, ha riscattato un’intera comunità, restituendo orgoglio e dignità a tutte le sue fasce sociali. napoli con diego ha raggiunto le vette più alte, nel calcio e nel mondo oggi con la sua morte la città a gran voce in un coro unanime ha chiesto di lasciare vivo il ricordo di uomo, genio e sregolatezza proprio come napoli, intitolando a lui il suo tempio, lo stadio oggi san paolo è un atto dovuto sentito una proposta che come commissione abbiamo inteso far nostra per rappresentare al sindaco e all’amministrazione comunale la volontà della città tutta”.
Ad ogni modo molte chiacchiere ma quel che conta sono i fatti: il popolo di Napoli vuole che lo stadio sia titolato presto a Maradona. E forse per una volta uscirà vincitore dalla sua battaglia.

Giornalista professionista. Ha iniziato la sua carriera a 20 anni, a Napoli, dove si è occupata di cultura e spettacoli per il Giornale di Napoli e il Tempo per poi emigrare a Roma, dove ha vissuto per quasi due decenni, lavorando nella carta stampata, in tv e sul web, con editori di tutte le aree politiche (da Mediaset alla web-tv di area pd, Sherpa-Tv). Negli ultimi anni capitolini ha ricoperto ruoli di capo ufficio stampa in diverse istituzioni (ministeri e parlamento). Ma nel 2014 è tornata a Napoli definitivamente: qui ha fondato l’associazione Identità Insorgenti con un gruppo di amici e colleghi storici, che editano questo giornale, per offrire un’altra narrazione del Sud.