Insigne più Meret: il Napoli batte la Juventus 1-0

Insigne e il Napoli scacciano paura e problemi, almeno per una sera. Un gol su calcio di rigore del suo Capitano, nel primo tempo, consegna agli Azzurri una fondamentale vittoria in campionato contro la Juventus.
Il veleno tanto chiacchierato delle ultime settimane, stasera si è visto. La squadra di Gattuso, in forte e incessante emergenza infortuni, ha letteralmente gettato il cuore oltre l’ostacolo, mettendo le mani sul bottino pieno.
Ciò che è mancato o non è del tutto arrivato mercoledì sera con l’Atalanta, si è materializzato interamente nella gara più sentita per la piazza.
Un contributo fondamentale, in tal senso, lo hanno dato le prestazioni dei singoli. Lozano, Meret, Insigne e Rrahmani su tutti, col difensore kosovaro piacevolissima sorpresa della serata per personalità e sicurezza mostrate.
La tenacia dei suoi migliori uomini è, al momento, l’arma principale su cui gli Azzurri possono contare. In termini di collettivo, infatti, le difficoltà restano tali e immutate.
Il Napoli, infatti, è una squadra che continua ancora a palesare evidenti criticità. Stasera, però, ha saputo reggere e tenere botta a un avversario di spessore e di livello.
Quota 100
La menzione d’onore della serata, però, va interamente a Lorenzo Insigne. Col gol-vittoria alla Juventus, il fantasista partenopeo ha toccato quota 100 gol con la maglia del Napoli.
Un traguardo importante e prestigioso, maturato tra l’altro nel modo che lo stesso Capitano azzurro meritava. Prendendo quel pallone e scagliandolo in rete dagli undici metri, Insigne non ha solo scacciato i fantasmi del suo (recente) passato, ma si è messo sulle spalle la squadra in un momento delicato e cruciale.
Su questo nostro spazio non siamo mai stati generosi con Lorenzo. Queste nostre parole non sono una sviolinata fine a sé stessa, ma un profondo attestato di stima nei confronti di un calciatore che, al netto dei propri limiti, ha mostrato soprattutto di avere un enorme coraggio.
Antonio Guarino
Laureato in Economia, in esilio a Milano. Classe 1990, venuto al mondo diciassette giorni prima del secondo Scudetto del Napoli. Tifoso appassionato e passionale degli Azzurri da quando a 5 anni, allettato per la varicella, mio padre e mia madre ben pensarono di farmi trascorrere quella convalescenza in compagnia delle videocassette di Maradona raccontate da Salvatore Biazzo, Luigi Necco e Italo Kuhne. Nella grande famiglia di Identità Insorgenti dal 2015, per cui scrivo e racconto le emozioni a tutto tondo del mondo calcistico partenopeo.