MARADONA
Napoli questa sera in campo col lutto al braccio per Diego

Per commemorare Diego Armando Maradona, questa sera il Napoli scenderà in campo con il segno di lutto al braccio. Al San Paolo, che si appresta a cedere il suo nome al ricordo eterno del Pibe de Oro, gli Azzurri ricevono i croati del Rijeka in un match valido per la quarta giornata del girone eliminatorio di Europa League.
Il club partenopeo, che ha prontamente espresso parere favorevole all’idea di intitolare l’impianto di Fuorigrotta al Diez più grande di tutti i tempi, ha avanzato formale richiesta all’UEFA per proiettare il volto di Diego sui maxischermi dello stadio per l’intera durata dell’incontro. L’inizio del match sarà inoltre preceduto da un minuto di silenzio, che sarà esteso e osservato in tutti i campi del Vecchio Continente. Come già accaduto ieri sera, prima delle partite di Champions League.
Inoltre, secondo quanto riferito stamane dal Corriere dello Sport, in vista dei funerali in Argentina, il Napoli ha già spedito l’ultima maglia azzurra numero ’10’ indossata da Maradona nel 1991.
Il commiato di De Laurentiis: “Indomabile come Caravaggio”
Sin dai primissimi istanti successivi alla notizia della scomparsa di Diego, dolore e commozione hanno spopolato ovunque. Non c’è stato un solo personaggio o istituzione dello sport, dello spettacolo o della politica che non abbia dedicato anche una sola parola al fuoriclasse argentino.
L’ultimo attestato di affetto, in ordine di tempo, è arrivato dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che ha omaggiato Maradona direttamente dalle pagine social della società azzurra.
“Caro Diego, lasci una grande testimonianza di che cosa sia un uomo con tutta la sua fragilità, la sua forza, il suo amore totale per la vita e per il prossimo. Un campione unico e irripetibile. Le tue debolezze, le tue macchie, i tuoi errori sono pari alla tua immensa grandezza per annullarsi dal mito.
Si è detto da più parti che rappresenti la sintesi tra genio e sregolatezza. Un pittore del pallone: pennellate uniche da ricordare nel ‘Louvre’ dei massimi artisti. Come un Caravaggio inquieto a cui l’indomabilità e la sregolatezza si perdonano per la sua immensa grandezza.
Credo sia giusto intitolare il San Paolo al tuo nome per averti ancora con noi quale testimone dell’eccelsa strada che questa squadra ha intrapreso. I tuoi sono stati anni indelebili nella memoria dei Napoletani. Simbolo di un ambito riscatto e di una desiderata resurrezione.
Grazie Diego, tu sei e rimarrai con tutti noi”.

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