Napoli: al Maschio Angioino la mostra “Con gli occhi di Mario” dedicata a Mario Riccio
Fino all’8 novembre è in mostra al Maschio Angioino l’esposizione fotografica “Con gli occhi di Mario” dedicata a Mario Riccio (1946-2015) che fra gli anni ’70 e ’80 è stato fotografo e giornalista de l’Unità a Napoli.
Promossa dalla rivista “Infiniti mondi” con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e del Consiglio Regionale della Campania, la mostra espone le foto dell’archivio di Mario Riccio, ripercorrendo circa vent’anni di vicende politiche, sociali e culturali della Città e della Regione. I cento scatti in mostra sono stati selezionati e messi insieme da Gianfranco Nappi, Eleonora Puntillo e la figlia di Mario, Valentina.
La rassegna offre un’occasione per riflettere sugli eventi salienti di quel periodo, in particolare sulle lotte politiche, sul terremoto del 1980 che devastò l’Irpinia e soprattutto su Enrico Berlinguer in relazione al suo rapporto con questa terra. Inoltre, sono in programma diversi incontri pubblici e dibattiti di confronto sulla città, sulla sua storia e sui protagonisti di quegli anni, che si terranno nell’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino durante il periodo della mostra.
“Abbiamo messo a disposizione per questa mostra – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Nino Daniele – le sale del Maschio Angioino, il monumento simbolo di Napoli, poiché sappiamo che l’eredità di Mario Riccio non è un patrimonio di una parte, ma un bene comune della Città. Ringrazio dunque Infiniti mondi per questa occasione di riflessione sulla nostra città e sulla sua storia e, soprattutto, sulla figura di Enrico Berlinguer, un protagonista che avvertiva in tutta la sua portata la crisi delle ideologie e l’urgenza pressante che essa non travolgesse grandi idealità e facesse smarrire la consapevolezza della necessità di idee regolative, in grado di orientare grandi masse umane in cerca di dignità ed opportunità”.
“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”, dichiarò Berlinguer nel corso di un’intervista nel lontano 1981. Superando la tentazione di una rievocazione meramente nostalgica, la mostra può diventare un “luogo” per riflettere e ripensare in modo critico alle dinamiche che hanno segnato la città partenopea, in vista di un agire orientato al progresso economico e al cambiamento del tessuto culturale e sociale. Solo in questo modo le immagini del passato potranno rappresentare un’eredità preziosa per la politica del presente e del futuro.

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