Napoli, studenti in piazza per chiedere scuole sicure e trasporti efficienti

Quella di ieri è stata una giornata ricca di manifestazioni per Napoli. Una prima protesta è partita dal palazzo della Regione Campania, dove gli studenti dell’Osservatorio Popolare Studentesco sono scesi in presidio per chiedere una scuola sicura. Quindi la mobilitazione si è spostata alla stazione di Montesanto e infine in Piazza Dante, dove insieme a studenti medi e universitari hanno chiesto a gran voce un servizio di trasporti pubblici efficienti.
Il primo presidio è partito alle 10 del mattino, ai piedi del palazzo della Regione Campania, e ha visto decine di studenti chiedere una scuola a misura di studente, sicura e funzionante. A partecipare all’azione i collettivi del Vico, Genovesi, Pansini, Mercalli, Brunelleschi, Majorana e diversi altri. Le richieste degli studenti in risposta ai problemi del rientro incerto di Febbraio spaziano dai presidi medici negli istituti a strutture dove poter fare lezione per poter quindi evitare l’odiatissima didattica mista, fino a un miglioramento di infrastrutture e trasporti.
Mancano trasporti pubblici, studenti lasciati indietro
Gli studenti in presidio a Santa Lucia si sono poi spostati verso la stazione di Montesanto. Qui, nel pomeriggio, si è tenuto un presidio assieme agli studenti universitari. Alla base dell’azione unitaria, si legge nel comunicato degli studenti, “una lotta unica, che accomuna tutte le soggettività che fanno parte della comunità – spiegano i ragazzi – poiché se i problemi che viviamo sulla nostra pelle sono gli stessi e hanno la stessa radice, allora dobbiamo farci forza l’un l’altro per una vittoria che sia di tutti, senza lasciare nessuno escluso.”
Qui alla stazione, la protesta degli studenti si è focalizzata sulla vertenza dei trasporti. Bus e metropolitane inefficienti, e quindi maggiori assembramenti sui mezzi pubblici. Questa la preoccupazione di studenti e studentesse che ogni giorno, per muoversi, usano i trasporti pubblici e ne vivono il disagio. E ne chiedono un miglioramento sostanziale. La mobilitazione si è spostata da Montesanto a Piazza Dante, dove si è conclusa. Gli studenti, ai piedi del monumento al centro della piazza, hanno lasciato uno striscione che recita: “In aula non possiamo entrare, nel vagone ci possiamo contagiare”.
Ciro Giso