OMICIDIO CIRO ESPOSITO
Ieri l’incidente probatorio: Alfonso Esposito avrebbe tentato di strappare l’arma a De Santis

Si è tenuto ieri a Roma, dopo il rinvio per assenza dei periti del 24 settembre scorso, l’incidente probatorio sugli scontri avvenuti a Tor di Quinto poco prima che si giocasse la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli e che hanno poi provocato la morte, dopo circa due mesi di agonia, di Ciro Esposito.
A sparare, sembra ormai fuor di dubbio, fu l’ex tifoso romanista Daniele De Santis, ben noto alle cronache giudiziarie romane e non solo e più conosciuto col soprannome di “Gastone” perché, come ci fa notare Vincenzo Esposito, lo zio di Ciro, costui riuscirebbe sempre a farla franca, uscendo “pulito” da ogni situazione potenzialmente pericolosa per la sua “libertà”, tanto per usare un eufemismo.
Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito, da noi raggiunto telefonicamente di ritorno da Roma, si è così espresso:
Avvocato, cosa sarebbe emerso di rilevante dall’incidente probatorio tenutosi oggi al tribunale di Roma?
Abbiamo ascoltato i periti e ci siamo fatti spiegare la relazione del racis. Incalzati di domande, dalla perizia a nostro avviso sono emerse tante contraddizioni e in più, rispetto al coltello “trovato” per terra, non dalla scientifica ma da altro personale, è emerso che lo stesso non era macchiato di sangue ma presentava solo un alone di macchie ematiche. Dovranno quindi dimostrare, ammesso che intendano ancora sostenere la tesi che De Santis abbia sparato solo dopo esser stato ferito, come poteva tale coltello causare ben 4 (invisibili) ferite e non riportare tracce ematiche più evidenti. La tesi difensiva che lamentava le suddette coltellate inizia così a vacillare, mentre è emerso che la pistola maneggiata dal De Santis è l’ arma che ha sparato (e poi ucciso) Ciro.
Un Suo bilancio complessivo su quanto accaduto oggi in aula?
E’ andato tutto molto bene, a mio avviso. Siamo fiduciosi sulla possibilità che molto presto possa emergere la verità sull’intera vicenda e sui nomi dei complici di De Santis.
Ulteriore novità emersa ieri alla presenza del gip Giacomo Ebner, riguarderebbe il tentativo, da parte di Alfonso Esposito, di afferrare la canna della pistola di De Santis con l’intenzione di strappargliela. Tale gesto giustificherebbe le tracce trovate sull’arma e riconducibili ad Alfonso appunto.
In udienza si è discusso anche dei guanti usati dal De Santis e poi ritrovati abbandonati in terra e bagnati all’interno del Ciak Village.
Il 9 ottobre i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio interrogheranno invece De Santis, ancora ricoverato presso l’ospedale di Belcolle a Viterbo, e che fin qui si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Floriana Tortora

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